Una rete di mobilità slow per dotare il Paese di una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi
Il Ministro Dario Franceschini ha proclamato il 2016 Anno dei Cammini con l’intento di valorizzare il ricco patrimonio composto dalla rete di Cammini – storici, naturalistici, culturali e religiosi – che, da nord a sud, attraversano il Paese rappresentando una fetta, magari poco conosciuta ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.
Da qui l’impegno del MiBACT di creare una rete di mobilità slow che doti il sistema Paese di una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi. Una possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi promuovendo una nuova dimensione turistica. Attenta alla personalizzazione del viaggio che, i Cammini o i luoghi attraversati, possono offrire.
Per raggiungere l’obiettivo, il MiBACT si è fatto promotore dell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia: un contenitore di percorsi e vie pensato e realizzato sulle linee guida indicate dalla direttiva ministeriale e regolamentato – con la messa a punto degli opportuni criteri – nell’ambito del Comitato Cammini, coordinamento inter-istituzionale formato da MiBACT, Regioni e Provincie autonome.
Coordinamento tuttora delegato a vagliare nuove, ulteriori segnalazioni avanzate da Regioni e Province autonome, unici enti preposti a notificare l’inserimento di nuovi Cammini nell’Atlante.
Gli 11 Criteri |
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Percorsi fisici lineari e fruibili |
Presenza di segnaletica orizzontale e/o verticale per ogni tappa |
Percorso fruibile in sicurezza |
Percentuale di strade asfaltate non superiore al 40% |
Tappe dotate di tutti i servizi di supporto al camminatore |
Descrizione on line sul Sito di riferimento di ogni tappa |
Servizi di alloggio e ristorazione entro 5 km dal Cammino |
Presenza di un 'organo di governo' del Cammino |
Garantire la vigilanza e la manutenzione del percorso |
Georeferenziazione del percorso |
Sito del Cammino costantemente aggiornato |
La direttiva del Ministro definisce i Cammini “itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e dei territori interessati.”
La raccolta dei Cammini italiani ha permesso, per la prima volta, una nuova visione di insieme, individuando le opportunità presenti in tutta il Paese permettendo, soprattutto, di comprendere le connessioni tra i percorsi con nuove modalità di percorribilità dei territori attraversati.
L’implementazione e lo sviluppo di nuovi modelli di fruizione e gestione sostenibile garantiranno e favoriranno l’integrazione ambientale – paesaggistica, con attività agricole, artigianali e turistico-culturali del sistema Paese così come indicato nel Piano Strategico del Turismo 2017-2022.